Con il termine “carità” la tradizione cristiana ha individuato tutto ciò che dall’amore per il Signore ci porta all’amore concreto verso il prossimo. E’ lo stesso amore di Dio che si manifesta nell’attenzione all’altro.
La carità, quindi, si nutre di preghiera e la rende concreta.
Nella nostra scuola, dai piccoli ai grandi, l’attenzione alla preghiera e al compagno che ci sta accanto sono una costante quotidiana, dalla preghiera del mattino e prima del pasto alla cura delle relazioni e dell’aiuto reciproco.
In alcuni periodi, in special modo in Avvento e in Quaresima, o a seguito di alcune sollecitazioni, questa cura si intensifica e prende forma in alcune attività dentro e fuori dalla scuola. Per la scuola primaria si coinvolgono i genitori nella preghiera settimanale insieme prima dell’inizio delle lezioni. Ci uniamo alla chiesa ambrosiana e al suo pastore condividendo gli spunti dati dalla lettera dell’Arcivescovo ai bambini. Ci leghiamo all’attività della san Vincenzo parrocchiale nella raccolta di generi alimentari a sostegno delle famiglie più povere. A questi riferimenti costanti, ogni anno si aggiungono attenzioni particolari che la realtà ci propone o a partire dalla differente situazione di ciascuna classe o a partire dal contesto attorno a noi.
Nella scuola secondaria, in questi periodi forti, la preghiera viene condivisa da tutte le classi in alcuni appuntamenti talora quotidiani e talora settimanali cercando anche riferimenti artistici o culturali che leghino la preghiera alla vita. L’attività caritativa viene differenziata, poi, nelle classi e ci porta anche ad attività fuori dalla scuola: dalla Colletta del Banco Alimentare fatta nei supermercati, alla visita agli anziani o ai disabili in alcune strutture parrocchiali e del territorio. In fine, specialmente per i più grandi, diviene più forte l’invito a saper riconoscere il bisogno di chi ci sta accanto e a trovare forme concrete di collaborazione, in modo sempre più consapevole ed autonomo. Bisogna imparare a scegliere e praticare la carità! Per questo motivo, più gli alunni crescono, più si preferisce che alle singole iniziative ci sia una consapevole e libera scelta di adesione.
La scuola intera è così coinvolta nell’esercizio della carità. Il sacerdote della parrocchia incaricato rimane un riferimento e un valore aggiunto, ma tutti i docenti sono protagonisti in prima persona condividendo e sostenendo ciò che è anima della vita stessa di fede (e non solo della scuola).